La nuova frontiera dell’architettura è bio: l’architettura ecosostenibile si sta imponendo con sempre maggiore forza nella nostra società, merito anche dell’evoluzione della scienza e della tecnologia in materia. Il legno è uno dei materiali più utilizzato in questo senso, nonché uno dei più apprezzati, perché permette di ridurre al minimo l’impatto ambientale delle costruzioni nel contesto in cui vengono inserite.
Il concetto di sostenibilità nella bioedilizia
La sostenibilità è alla base dell’architettura ecosostenibile e si basa su due capisaldi principali:
– il nostro pianeta ha dei limiti, che devono essere rispettati. La carrying capacity è la possibilità per l’ambiente di sopportare una comunità definita, con un numero massimo di persone. Questo implica un determinato consumo energetico e l’impatto che le persone possono avere sull’ambiente, che è indubbiamente minimo se vengono impiegati materiali rinnovabili ed ecologici, ovviamente sempre nell’ottica della sostenibilità, nel rispetto dei tempi di rinnovamento e del tasso di rigenerazione.
– l’emissione, inevitabile, di sostanze inquinanti non deve essere superiore alla capacità dell’ambiente di metabolizzarle. È d’obbligo, quindi, adottare strumenti e metodologie tese a limitare le emissioni, con graduale avvicinamento allo zero nel corso di un periodo temporale definito.
L‘architettura ecosostenibile si pone, quindi, come soluzione ai problemi di inquinamento e di sfruttamento eccessivo delle risorse del nostro pianeta, giacché la maggior parte delle materie prime utilizzate, soprattutto il legno, provengono da altre lavorazioni o sono state riciclate e reimmesse nel processo produttivo. Per la realizzazione di costruzioni in legno, le cosiddette case ecologiche, non vengono abbattuti nuovi albero ma si recupera il legno di altre lavorazioni, che viene trattato e assemblato per essere funzionale in un’ottica di architettura ecosostenibile.
Ciclo vitale delle case ecologiche
Le materie prime, in questo caso il legno, vengono reperite e trasportate degli impianti di lavorazione, dove vengono trasformate in prodotto finito per l’assemblaggio della casa ecologica. Gli elementi così preparati vengono trasportati nel cantiere dove verranno assemblati tra loro per dare vita all’abitazione che ospiterà le persone per un periodo di tempo non ben definito. La durata di un edificio ecologico, infatti, dipende in larga parte dalla manutenzione che viene garantita alla struttura e alle condizioni a cui è esposta. Nel momento in cui la casa o l’edificio vengono dismessi, i materiali impiegati per la loro costruzione non vengono distrutti ma vengono nuovamente trattati per essere reimpiegati in nuove lavorazioni. Questo è il ciclo vitale su cui si basa l’architettura ecosostenibile con il legno, che sta facendo sempre più proseliti nel mondo.
Le case ecologiche in legno
Le case ecologiche in legno sono uno dei fiori all’occhietto dell’architettura ecosostenibile. Questo, infatti, è un materiale naturale che, quindi, si integra perfettamente nell’equilibrio ambientale, rispettandone i cicli e le caratteristiche.
L’architettura ecosostenibile prevede un approccio olistico e multidisciplinare, in cui gli interpreti e i protagonisti devono avere la capacità di una visione molto ampia della questione, dando la priorità al benessere comune piuttosto che a quello dei singoli. In quest’ottica, le case ecologiche in legno sono la soluzione maggiormente sostenibile, perché oltre a garantire il benessere di chi le abita, a favorire il benessere sociale e l’equilibrio economico della comunità, rispettano l’ambiente: l’abitazione è parte di un sistema contestualizzato, che unisce elementi naturali e sociali per dare vita a una comunità sostenibile.